Dopo circa un anno e mezzo di lavori di ristrutturazione, il museo ha aperto per la prima volta le porte ai numerosi rappresentanti dei media, offrendo loro uno sguardo esclusivo sui suoi spazi completamente rinnovati. La direttrice del museo Franziska Karlen ha guidato i presenti attraverso la nuova esposizione «Gut in Schuss», mostrando come tradizione, storia sportiva e dibattiti sociali possano convivere sotto lo stesso tetto.
«Non ci limitiamo a esporre vecchi fucili», ha dichiarato Karlen, «ma raccontiamo cosa ha rappresentato – e rappresenta tuttora – la tradizione del tiro per la Svizzera».
L’esposizione punta su una comunicazione moderna, postazioni interattive e un’impostazione chiara: si rivolge a scolaresche, famiglie, appassionati di sport e di storia, in egual misura. Tra i temi affrontati vi sono il ruolo del tiro nella costruzione dello Stato federale, l’evoluzione del tiro sportivo, le innovazioni tecniche e il tiro come parte integrante della tradizione svizzera.
Non si tratta soltanto di reperti storici, ma anche di modelli contemporanei. Molti visitatori arrivano con un’immagine preconcetta, spiega Karlen: «Si chiedono: che cos’è un tiratore? E difficilmente pensano a giovani donne forti, che oggi ottengono risultati eccezionali». Un esempio è proprio Chiara Leone, che nel 2024 a Parigi ha conquistato l’unica medaglia d’oro per la Svizzera – e che ora ha messo a disposizione del museo un pezzo molto speciale.
«La giacca probabilmente resterà qui»
Uno dei momenti più emozionanti della giornata è stata la presentazione ufficiale della giacca da tiro olimpica di Chiara Leone, che d’ora in poi sarà esposta in prestito come parte della mostra permanente. «Sono stata molto felice quando ho ricevuto la richiesta», ha raccontato Leone. «All’inizio non riuscivo a separarmene – era come una forma di protezione, perché per me quella giacca ha un grande valore emotivo. Ma adesso, vedendola qui, penso: è davvero il posto giusto. Probabilmente resterà qui».
Per Leone, il fatto che un suo oggetto personale venga esposto già oggi – e non solo decenni dopo la fine della carriera – rappresenta un riconoscimento particolare: «È un grande onore, una cosa davvero bellissima», ha sottolineato.
L’investimento per la ristrutturazione e la nuova concezione supera 1,1 milioni di franchi. La nuova esposizione sarà aperta al pubblico a partire dal 1° novembre 2025.











